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Gli attuali incentivi alle Biomasse elettriche sono realmente utili?

A cura di Alessandro Guercio

L'efficacia degli incentivi che le nazioni europee hanno investito sulle rinnovabili è normalmente calcolato sulla base della nuova potenza installata o dell'energia annualmente generata. In questo modo le energie rinnovabili hanno spesso centrato gli obiettivi.

Lo scopo finale degli incentivi non è però quello di centrare gli obbiettivi ma di raggiungere la grid parity ovvero un costo di produzione elettrica competitivo con quello dei sistemi convenzionali.

I sistemi solari fotovoltaici e quelli eolici hanno drasticamente ridotto negli anni i costi di generazione elettrica, avvicinandoli in alcune condizioni alla grid parity.

Questo non è avvenuto per le biomasse. Negli ultimi anni i costi di produzione dell'energia elettrica da biomassa non hanno visto significative riduzioni. Per capire perché i costi non sono diminuiti bisogna prima analizzare le differenze tra le biomasse e le altre rinnovabili.

Gli impianti a biomassa devono essere alimentati, ovviamente con biomassa. La biomassa rappresenta da un lato un costo per la gestione dell'impianto ma dall'altro lato una opportunità di sfruttare scarti agricoli e forestali generando economie ed occupazione locali.

Gli impianti a biomassa possono generare energia elettrica solo congiuntamente a grandi quantitativi di calore. Tipicamente il rendimento elettrico di un impianto a biomassa è compreso tra il 10% e il 20%. La parte rimanente, escluse le perdite fisiologiche comprese tra il 10% e il 20%, è calore potenzialmente utile a sostituire fonti fossili convenzionali.

Gli impianti a biomassa sono programmabili. La produzione può essere stabile o può adattarsi alla domanda sia termica che elettrica. Questo aspetto può contribuire alla stabilizzazione della rete elettrica.

Gli impianti a biomassa devono sempre essere adattati alla situazione locale, in quanto sia la biomassa che l'utenza termica sono spesso variabili. Questo comporta un incremento dei costi.Nonostante la strategia europea punti a piccoli impianti distribuiti sul territorio il grosso del potenziale rimane non sfruttato.

Un approccio differente dovrebbe essere preso in considerazione, partendo da tutti i processi in cui c'è sia disponibilità di biomassa che richiesta termica.

Teleriscaldamento con facile accesso alle biomasse, impianti di produzione pellet, segherie, impianti di produzione del pannello di legno e tutta l'industria del legno sono esempi in cui la cogenerazione a biomassa può essere implementata con successo. Nei teleriscaldamento e nella produzione pellet ci sono già molti casi realizzati, nell'industria del legno e del pannello molto può essere fatto.

Ci sono diverse tecnologie disponibili per lo sfruttamento della biomassa solida, a partire da 500kW termici, corrispondenti a 50-100kW elettrici, capaci di produrre calore ai diversi livelli di temperatura richiesti dai principali utilizzatori industriali.

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